



Difficoltà: E – Escursionistico.
Itinerario su sentieri e mulattiere. Dislivello importante.
Non è richiesto un allenamento specifico, ma l’itinerario può risultare impegnativo per il dislivello e le diverse ore di cammino.
Durata: 5 ore circa
Dislivello salita: mt. 820
Dislivello discesa: mt. 820.
Segnavia: Sentieri CAI 609. 623, 625A, 625
Altitudine dell’escursione: tra 935 e 1758 mt. slm
INFORMAZIONI UTILI
Equipaggiamento obbligatorio: zaino, scarponi da escursionismo, acqua (1 lt circa) e cibo per le soste e per il pranzo al sacco, giacca impermeabile e/o mantella adatta anche a temperature “fresche”, pile o maglione pesante, pantaloni da escursionismo, copricapo.
Equipaggiamento consigliato: occhiali da sole.
Partenza: Casalino – Comune di Ligonchio (RE)
Bella escursione appenninica, all’interno del Parco Nazionale dell’Appennino Tosco-Emiliano, che percorre la zona a Nord del Monte Cusna, compresa tra Passo Cisa, Monte Bagioletto e Prati di Sara.
La partenza del percorso è dal centro del piccolo paese di Casalino (m. 935 slm), posto a lato della strada provinciale per Ligonchio. In questo piccolo e antico borgo di origini medioevali si trovano numerose testimonianze architettoniche, caratteristiche del luogo, come spazi selciati, vecchie costruzioni coperte con piagne e maestà votive. Importante anche la chiesa, dedicata a san Rocco, prima oratorio (secolo XVI°) e poi edificio parrocchiale dal 1819.
Sul lato della Chiesa stessa si segue la traccia dei sentieri n. 609 e n. 625; dopo un breve tratto, ad un bivio, si prende a sinistra (direzione est) seguendo il solo sentiero n. 609, conosciuto anche come “sentiero dei pastori” e usato un tempo per lo spostamento dei greggi. Questo tratto, con un andamento regolare in costante salita, attraversa una zona formata da boschi di faggio alternati da ampi tratti aperti a prato. Si giunge prima al rio Fossa Gelata (m. 1100slm), poi si gira a lato di un’area denominata “Ronco Piano” (m. 1300 slm) per arrivare, dopo un ultimo tratto sempre in salita, al Passo della Cisa (m. 1549 slm), importante punto di incrocio di strade e sentieri che mettono in comunicazione diversi versanti e vallate intorno al Mone Cusna (tra di esse, la strada sterrata che sale da Monteorsaro) e un tempo punto di transito per boscaioli e pastori.
Da qui si si segue ora il segnavia del sentiero 623 che, in salita, interseca un paio di tornanti della strada forestale sterrata, poi più avanti, ad un bivio (quota m. 1680 slm), si segue il segnavia n. 625A, con il quale in breve si raggiunge il vicino monte Bagioletto (m. 1758 slm), di poco spostato rispetto alla traccia di sentiero. Dalla sua cima si può osservare uno spettacolare panorama a 360 gradi, verso l’arco del nostro appennino e anche sulla pianura padana. Poco più in basso, sul lato sud, si notano le tracce di un piccolissimo laghetto dall’omonimo nome (Lago Bagioletto) dove però, a causa di questi ultimi anni siccitosi, l’acqua è quasi sempre mancante.
Lasciata la cima e seguendo, ora in direzione ovest, il segnavia n. 625 si giunge, con un tratto in discesa, alla piana dei Prati di Sara (m. 1611 slm). Si tratta di una stupenda brughiera, ai piedi del Monte Cusna (che da qui offre una visuale diversa da quella solita), caratterizzata da grandi praterie d’altura quasi pianeggianti circondate dalla faggeta e da laghetti stagionali, tar i quali il più importante è il Lago del Caricatore. La coltre erbosa di questi prati è caratterizzata dalla presenza di graminacee, ma nella tarda primavera e in estate si possono ammirare le fioriture di genziane, orchidee e garofani selvatici, mentre spettacolare è il colore che assume durante il periodo autunnale: un intenso giallo bruciato dal sole. I Prati di Sara sono inoltre un habitat naturale, dove è facile incontrare cavalli allo stato brado, e marmotte.
A lato del Lago del Caricatore si continua sul sentiero n. 625, sempre in discesa e in direzione nord, alla destra del rio Samagna; più avanti si entra in zona boscata a faggio fino a guadare poi, più in basso,lo stesso rio Samagna (m. 1171 slm). Il percorso continua poi su evidente traccia, che più avanti diventa mulattiera con tratti selciati e muretti ai lati, e in mezzo ad ampi castagneti. Oltrepassata poi una fonte, a lato della mulattiera stessa, in breve si ritorna, sempre in continua discesa, al punto di partenza, cioè all’abitato di Casalino (m. 935 slm) dove ha termine il percorso ad anello.