Appennino Reggiano. Monte Penna – Quara

DifficoltàE – Escursionistico.

Itinerario su sentieri e mulattiere, senza difficoltà tecniche. E’ presente solo un breve tratto in cui occorre salire per roccette per una decina di metri e procedere poi su sentierino esposto per qualche centinaio di metri.

Non è richiesto un allenamento specifico, se non l’abitudine alle camminate di più ore.

Durata: 4.30 ore circa

Dislivello salita: 250 mt. circa

Dislivello discesa: 550 mt. circa.

Segnavia: Sentiero CAI 611 

Altitudine dell’escursione: tra 720 mt. e 1.260 mt. slm

 

PartenzaPian del Monte (Villaminozzo – RE)

Escursione interessante, con diversi tratti panoramici, che si svolge costantemente sul Sentiero CAI n.611 (manutenuto regolarmente proprio dai volontari della sottosezione CAI di Novellara) e che attraversa il Monte Penna dal crinale sud al quello nord.

L’escursione ha inizio presso la località Pian del Monte, in Val D’Asta, prima di Civago. Da qui si comincia a seguire il Sentiero 611 (che scende dall’Alpe di Vallestrina) cominciando a risalire il versante meridionale del Monte Penna, da qui ben visibile. Il percorso risale prima i prati e le radure che sovrastano Pian Del Monte, per poi entrare nel bosco e seguire la linea di crinale, dal quale scendono diversi sentieri verso le due valli laterali. Da questo versante, il Monte Penna si presenta con una certa imponenza e importanza, mostrando il suo lato roccioso, con le stratificazioni di roccia “Flysch”.

Raggiunta la quota di 1.100 mt. di altitudine, ci si avvicina rapidamente alla parete rocciosa del Monte Penna, che inizialmente deve essere approcciata salendo per facili roccette, dove è necessario usare anche le mani. La roccia marnosa si sgretola facilmente, ma per fortuna si tratta di pochi metri, perché poi si riprende a salire abbastanza tranquillamente. Con una secca curva a destra, il sentiero procede costeggiando il bordo piuttosto esposto sul lato ovest, occorre pertanto procedere con passo fermo. Ben presto i pochi alberi lasciano il posto alla “testa pelata”, prevalentemente erbosa, del Monte Penna, fino a raggiungere la cresta finale e la cima a quota 1.246 mt. Da qui il panorama è magnifico. Il Monte Cusna è davanti a noi, Monte Cisa e Monte Prampa fanno da sentinelle al Monte Torricella con la sua formazione a strati e la Pietra di Bismantova si staglia in lontananza.

Non siamo però ancora giunti in cima, occorre infatti proseguire sulla cresta ancora in leggera salita, ammirando anche il panorama dal versante opposto, verso Novellano e la valle del Dolo. Si riprende quindi il sentiero ancora per qualche decina di metri, ritrovando anche gli alberi, fino alla fine del crestone, dove si trova il punto più alto della cima (1.261 mt.). Il Monte Penna, o Monte di Asta, ma conosciuto anche come Penna di Novellano, è il simbolo della Val d’Asta per la sua forma inconfondibile e la sua formazione stratificata calcarenitico-marnosa detta del “Flysch del Monte Caio”. Pur non vantando una altitudine significativa, dalla sua sommità si gode di uno spettacolare panorama a 360 gradi, che spazia tutt’intorno, fino ad incontrare più lontano la piramide del Monte Cimone, riconoscibile dalle costruzioni militari sulla vetta. In cima sono presenti i resti di una baracca, ma soprattutto ci troviamo proprio sulla sommità dell’enorme frana del Gennaio 2014. Rimanendo infatti sempre lungo il sentiero 611 passiamo proprio sul ciglio da dove possiamo osservare la frana dall’alto, con una impressionante visuale verso valle.

Dalla cima si prosegue sempre sul sentiero 611, sempre seguendo il crinale, scendendo sul versante nord. Il percorso arriva a toccare la cima del Poggio Faggiola, dal quale poi, per comoda carraia si procede sulla linea di costa, fino ad incontrare la sterrata che porta al borgo di Costabona. Questo lato di crinale, durante la Guerra di Resistenza, fungeva da trincea difensiva naturale della Repubblica di Montefiorino. Tra il Poggio Faggiola e il Monte Surano venne stabilito anche un ospedale partigiano volante.

Noi non prendiamo la sterrata verso Costabona, ma seguiamo la traccia del 611, risalendo la panoramica cima del Monte Surano, dal quale poi scendiamo sempre in direzione nord, passando sopra a Costabona e poi piegando verso nord-est fino all’abitato di Quara di Toano, punto di arrivo dell’escursione.

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